L’umidità presente nelle case è un problema assai diffuso e la loro formazione è causata da vari motivi, quali: 1. umidità di costruzione 2. acqua piovana 3. perdita da tubature idrauliche 4. condensa 5. risalita capillare dal sottosuolo Umidità di costruzione Le case appena terminate devono avere il tempo necessario per asciugarsi prima di venire abitate e invece succede che sono subito arredate e sigillate da finestre che impediscono alle mura di asciugarsi ed imprigionano l’acqua che sta cercando di uscire facendo ammuffire le pareti e gli arredi. In questo caso è sufficiente tenere aperte le finestre per ventilare le stanze e completare il naturale processo di evaporazione. Acqua piovana e perdita da tubature Quando si è in presenza di macchie localizzate in determinati punti della casa oppure in mansarda o all’ultimo piano, i casi sono fondamentalmente due: 1) si tratta di qualche infiltrazione d’acqua proveniente da una fuoriuscita della tubatura dell’impianto idrico oppure di un cassone ed in questo caso si consiglia di chiamare l’idraulico e il muratore e provvedere alla riparazione; 2) l’infiltrazione viene dall’alto perché l’acqua piovana non è sufficientemente raccolta e/o il manto impermeabile del tetto/terrazzo ha ormai fatto il suo dovere e non tiene più l’acqua. Si consiglia di rinnovare l’impermeabilizzazione oppure rivedere le gronde ed i discendenti. Condensa Una possibilità molto diffusa sono i cosiddetti fenomeni di condensa che si manifestano specialmente di inverno nelle case molto riscaldate, con dei puntini sparsi sui muri in genere situati a nord o vicini all’ingresso, dove il vapore acqueo al contatto della superficie fredda si trasforma in acqua formando la caratteristica muffa. E’ un problema facilmente risolvibile ventilando spesso i locali oppure utilizzando particolari prodotti che si applicano sui muri con due mani di idropittura come "Casaviva Anticondensa" della Brignola (www.brignola.it). | | Risalita capillare dal sottosuolo Un’altra causa più comune dell'umidità delle pareti è determinata dal contatto delle fondamenta dell’abitazione con il terreno ed è ciò che dovremo preoccuparci di più perché è la più difficile da combattere. L'umidità transita dal terreno alle opere in muratura e risale capillarmente più o meno velocemente che non si riesce ad evaporare tutta e intacca tutto lo spessore del muro indebolendone portata e resistenza. Questo fenomeno si manifesta con alcuni segni inconfondibili come la permanenza alle basi del muro di frangie continue di umidità che si estendono in altezza con rigonfiamenti e distacchi di intonaco. Sono tipici delle vecchie case situate in prossimità di corsi d’acqua, falde idriche e/o zone umide. Occorre interrompere il flusso di risalita dell'acqua che attraversa il muro piantato nel terreno e nell’edilizia, quando non è possibile costruire delle intercapedini o contromuri, ci sono 3 o 4 tipi di interventi che risolvono questo problema. Sta all’esperto valutare caso per caso e decidere quale di questi interventi è il più idoneo. Descriviamo in seguito queste tecniche andando a vedere quello che il mercato propone su internet. 1. Sifoni di Knapen 2. Barriera chimica 3. Taglio nel muro 4. Impianto elettrosmotico | SIFONI DI KNAPEN Dal nome dell’inventore, questi sifoni atmosferici sono tubi inclinati e inseriti nel muro, nell’ordine di 4 o 5 per metro lineare, per creare la necessaria circolazione di aria umida sostituita con aria secca facendo cosi asciugare la parete. E’ la soluzione più semplice, economica ed è efficace a patto che il luogo gode di una buona ventilazione quindi sono da evitare i cortili alti e vicoli stretti. Speedy Torino è la ditta che produce speciali cartucce che seguono il procedimento di Knapen ed è possibile vedere il suo sito www.humiditystop.it | | BARRIERA CHIMICA Consiste nella realizzazione di una barriera chimica continua nella muratura. I prodotti usati, a base di resine opportunamente stabilizzate, sono immessi in soluzione mediante degli apparecchi trasfusori a lenta diffusione oppure iniettate attraverso la bassa pressione di una pompa in modo tale da intercettare tutta la sezione di muro interessata, formando uno strato continuo che impedisce la risalita capillare. I problemi si riscontrano in quelle murature compatte che ostacolano l’infiltrazione della resina impedendo la formazione di uno strato continuo. Peter Cox International S.p.A. (www.petercoxitalia.it) è una delle ditte che producono questa tecnica. | | TAGLIO DEL MURO Viene praticato un taglio completo con la sega o con il filo lungo la fuga tra due file di mattoni in prossimità del livello del suolo e viene introdotta una lastra di vetroresina ruvida fissata con la malta. E’ indicato per quelle murature che presentano filari orizzontali dei blocchi e giunti di malta mentre sono da evitare quelle eseguite in modo irregolare come il pietrame. Da ricordare che questa operazione è delicata perchè può compromettere la stabilità del muro ed è espressamente vietata per legge in zone sismiche. | IMPIANTO ELETTROSMOTICO Quando in una muratura è presente acqua in risalita capillare, nella muratura stessa si crea un campo elettrico naturale misurabile in centinaia di millivolts. L'installazione di un impianto elettroosmotico consiste nell'applicazione di un campo elettrico maggiore ed opposto a quello naturale, che rimanda l'acqua nel terreno e in esso la trattiene. La realizzazione pratica avviene inserendo degli elettrodi per tutta la lunghezza del muro interessato dall'umidità e applicando un'opportuna differenza di potenziale. L'elettrodo positivo sarà inserito nel muro (all'esterno o all'interno) ad un'altezza circa pari all'altezza della macchia e l'elettrodo negativo sarà inserito nel muro (all'esterno o all'interno) alla quota più bassa possibile, o sotto il pavimento o in cantina. Il punto debole di questo procedimento è rappresentato dal graduale indebolimento del trasporto elettrosmotico causato dall'aumento della percentuale di sale nel liquido, conseguenza quest'ultima proprio del successo di essiccazione della struttura. Elo è la ditta di Modena che risana gli edifici adottando il principio dell’elettrosmosi ed è possibile approfondire questa tecnica attraverso il suo sito www.elosystem.it | | |